Stats Tweet

Musicali, Strumenti elettrici.

Due sono i tipi di s.m.e. oggi in uso: 1) Strumenti elettro-meccanici 2) Strumenti elettronici. 1) Gli strumenti elettro-meccanici si suddividono a loro volta in a) strumenti elettrici a corde: in essi i suoni vengono prodotti dalla vibrazione di corde, come avviene nei normali strumenti a corda. Le vibrazioni vengono trasmesse direttamente dalle corde a piccolissimi microfoni situati quasi a contatto di esse oppure dalla cassa armonica a microfoni fissati alla medesima. È il caso del famoso pianoforte New Bechstein Grand, oggi in disuso; b) strumenti elettrici a dischi rotanti (detti anche foto-elettrici): un disco rotante di materiale plastico nero, munito di apposite fessure o fori di sagoma varia, scherma una lampada a incandescenza. Quando i raggi di luce vengono interrotti fanno entrare in funzione una cellula fotoelettrica capace di trasformare le variazioni del fascio luminoso in altrettante variazioni di corrente elettrica. Un esempio è dato dal superpiano Spielmann, strumento che esteriormente assomiglia ad un qualsiasi pianoforte. Contiene 24 dischi di due tipi diversi, sovrapponibili, e, naturalmente anche la cellula fotoelettrica. A seconda della sistemazione dei vari dischi vengono prodotte vibrazioni ricche di suoni armonici o, al contrario, povere di suoni armonici. Anche il timbro può essere controllato con l'uso appropriato dei dischi. c) strumenti con sistema elettro-magnetico: con l'uso di un ingranaggio (ruota dentata) e di una elettrocalamita si ottengono variazioni di potenziale e si possono cambiare a piacere la frequenza e il carattere della corrente. L'organo Hammond, inventato da Laurens Hammond nel 1935, funziona per mezzo di sirene elettromagnetiche e di 96 dischi capaci di produrre i vari semitoni. I diversi timbri sono ottenuti con l'impiego di appositi filtri elettrici. 2) Gli strumenti elettronici funzionano con l'impiego di valvole elettroniche e di circuiti oscillanti stimolati dalla corrente elettrica. Un circuito oscillante è formato - in sintesi - da un'elettrocalamita (rocchetto) e da un condensatore. Essi formano un circuito nel quale, se noi immettiamo una corrente elettrica che provoca un impulso, si formano delle oscillazioni elettriche di una data frequenza. La frequenza delle oscillazioni, con speciali accorgimenti, può essere variata. La valvola ha lo scopo di mantenere l'oscillazione, di prolungarla nel tempo, fino a quando il circuito non viene interrotto di proposito. Un apparecchio formato da un condensatore, un rocchetto, una valvola e dal conduttore, il tutto formante un circuito, si chiama "oscillatore". Il funzionamento degli strumenti elettronici si basa appunto su degli oscillatori. Così, dopo l'invenzione della radio, nacquero vari strumenti che si basavano sul sistema elettronico. Fra questi, il più rudimentale, era il noto strumento sferico di Thérémin, del 1924; lo strumento elettronico di Martenot che consisteva in un perfezionamento di quello del Thérémin. Nel 1932 venne alla luce il radio-organo di Givelet e di Coupleux che aveva, dentro la cassa addirittura 400 valvole radio; l'Hellertion, inventato da Hellberger (1928) e il Trautonium dovuto al Trautwein (1930) si basano sull'impiego di un "comando a nastro" che permette di ottenere note dell'intonazione desiderata. In questi strumenti la pressione di un dito consente di controllare il volume e la durata dei suoni, oltre allo smorzamento degli stessi. Popolari sono divenuti in breve tempo il Novachord e il Solovox, ambedue dotati di tastiera simile a quella del pianoforte. Essi si basano sul funzionamento dei "circuiti distributori" di recente applicazione che permettono l'esecuzione di musiche elettroniche espressamente composte; in genere però, richiedono la collaborazione contemporanea di numerosi tecnici. Molti dei nuovi apparecchi si basano sull'impiego di nastri magnetici precedentemente registrati. Filtri, valvole e circuiti speciali permettono effetti assolutamente nuovi e di grande efficacia. Altoparlanti amplificano poi i suoni emessi dagli apparecchi elettronici. Questi "suoni artificiali" rendono possibile l'uso di una gamma infinita di intonazioni e dispongono di un'estensione che va oltre le possibilità di ricezione dell'orecchio umano. I timbri, poi, raggiungono insospettate mete nel campo dei suoni descrittivi. Oggi moltissimi musicisti d'avanguardia si dedicano agli s.m.e. Fra i recentissimi e i più affermati strumenti elettronici dobbiamo inoltre ricordare: il Thérémin che produce suoni alterabili a seconda di come si muove la mano sulla tastiera. Il Mellotron, simile all'organo Hammond, con doppia tastiera. Nel Mellotron ogni registro mette in funzione un nastro magnetico preregistrato che, con l'intervento della mano sulla tastiera, produce il sound cioè il sottofondo musicale a base di strumenti a corda, o a percussione, oppure di legni o di ottoni. Il Synthesizer di Moog rappresenta una delle ultime novità in fatto di strumenti elettronici. È un grosso apparecchio elettronico che, per mezzo di numerosi filtri, oscillatori, modulatori di frequenza, permette di ricavare un'infinita gamma di suoni da una sola nota o da un unico accordo. Esiste poi il computer music: simile a una macchina elettronica per scrivere e collegato ad un computer, elabora le frequenze delle ottave musicali trasformate in impulsi elettrici ricavando una grandissima varietà di voci, di toni e di ritmi.